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Operazione Lieta lancia l’ SOS: “Il Brasile ha bisogno di aiuto”

Il Brasile ha bisono d’aiuto e chiama Brescia per una nuova azione, urgente: è un appello accorato, senza toni drammatici, quello che Lieta Valotti ha lanciato, in occasione del consueto incontro nella seconda domenica di gennaio, per festeggiare i sostenitori e i risultati di «Operazione Lieta», associazione nata nel 1983 in favore delle missioni in Brasile.

Grazie alla generosità e all’impegno costante di decine di volontari, i progetti assicurano casa, cibo e l’educazione scolastica di base, indispensabile a dare un futuro ai bambini seguiti e all’intero Paese. «Il 2017 è stato un anno difficile: siamo riusciti a tenere in piedi tutte le nostre attività ma con enormi problemi – ha spiegato Valotti – la siccità ci ha impedito ogni tipo di azione in agricoltura, mentre la riduzione degli aiuti ci ha reso ardua la gestione dei nostri progetti».
In diverse località del Brasile Operazione Lieta riesce a soddisfare i bisogni primari di «245 bambini e 150 adolescenti – ha aggiunto il marito di Lieta, Angelo Faustini, che da sempre affianca la moglie sul campo – ma dal 2005 ad oggi abbiamo assistito a una riduzione graduale di circa il 50 per cento degli introiti, sia dall’Italia sia dal Brasile». Secondo Faustini a livello internazionale si è diffusa un’immagine fallace del Brasile: «si pensa che ormai sia un paese che va bene, in crescita, per questo non vengono più dati finanziamenti».

OPERAZIONE LIETA ha pagato in prima persona questa situazione: «ci è stato bocciato un progetto, che però ripresenteremo, modificato, nel 2018 – ha aggiunto Faustini, precisando che – con il governo brasiliano siamo in buoni rapporti politici ma questo non implica sostegno economico». C’è quindi sempre e ancora bisogno della generosità degli italiani (dal momento che l’associazione ha sostenitori in tutta Italia) e soprattutto dei bresciani, che massicciamente da anni sostengono l’associazione con azioni di volontariato, donazioni, adozioni a distanza: «l’azione principale di sostegno è l’adozione a distanza: oggi ne abbiamo oltre 2500», ha spiegato Lazzaro Guerrini, che assieme a Cristina Buizza è una delle colonne portanti bresciane di Operazione Lieta, tra l’organizzazione della raccolta fondi e dei campi di lavoro.

Lieta e Angelo infatti trascorrono la maggior parte dell’anno in Brasile, tornando in Italia nei mesi di dicembre e gennaio, in coincidenza con la chiusura delle scuole in loco. A casa si dedicano agli incontri con i sostenitori, alla raccolta fondi e alla tessitura delle relazioni: anche ieri, durante l’ormai tradizionale appuntamento con i volontari bresciani, la coppia ha ricevuto numerose dimostrazioni si solidarietà e affetto. E già oggi sono di nuovo in movimento per tutte le altre del loro tour italiano, che si concluderà il 28 gennaio con il loro ritorno in Brasile.

Altri modi per sostenere le attività sono «una goccia al mese», cioè un’offerta mensile di minimo 8 euro, e il pacco famiglia, di almeno 14 euro al mese– ha continuato Guerrini, che è anche tra gli animatori di Brasilieta, la festa che – dal 2007 si organizza in luglio: all’inizio a Brescia, poi per anni a Travagliato e nelle ultime due edizioni a Roncadelle.
Per far vivere direttamente la situazione brasiliana ogni mese di agosto una quarantina di volontari parte per il campo di lavoro, durante il quale si fa conoscenza concreta delle case e delle scuole di Operazione Lieta.
Il tutto in un clima di «crisi profonda – ha spiegato Faustini, durante la quale ha dipinto il quadro di un paese, il Brasile appunto – diviso nettamente in due: quello del potere e quello della povera gente, costituito dalla stragrande maggioranza della popolazione. Ci sono drammatici problemi di sicurezza, violenza, legalità, carenza dei servizi base quali la sanità, la scuola, la casa». 

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